Nel 1964 il regista Stanley Kubrick portò nelle sale un film intitolato “Il dottor Stranamore”. Un capolavoro che ebbe un solo effetto collaterale: l’inguardabile programma “Stranamore” andato in onda negli anni Novanta sulle reti Mediaset.
Il film di Kubrick era invece una cosa seria. Anzi, no. Rappresentava la Guerra Fredda, ovvero l’equilibrio nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica come una sorta di barzelletta, una follia governata (?) da politici buffoni, militari squilibrati, strateghi in pieno delirio d’onnipotenza e ambasciatori alcolizzati. Un impasto d’ironia che i critici definirono “commedia nera” e “satira”.
Alla luce delle nuove informazioni emerse in questi giorni, dobbiamo correggere quel lontano giudizio. Ciò che in Kubrick apparve grottesca esagerazione risulta oggi documentato realismo; se il film sembrò allora una deformazione grottesca della realtà, dobbiamo oggi riconoscere che si trattava di oggettiva registrazione dei fatti.
Le nuove informazioni di cui sopra consistono nella pubblica rivelazione del codice di lancio delle testate nucleari attivo per vent’anni in tutte le basi americane. Eccolo: 00000000.
In pratica, la “password” per l’“ordigno fine di mondo”, come avrebbe detto il citato dottor Stranamore, era il codice inserito di default dall’installatore, come quando in un software appena scaricato l’user è “admin” e la password... “password”. Facciamo più fatica noi a tenere in mente il Pin del bancomat di quanta ne dovessero fare i generali che portavano in tasca le chiavi dell’Apocalisse.
Ragione di questa follia l’idea che, in caso di attacco sovietico, la risposta dovesse essere immediata , addirittura istantanea. Se un militare si fosse impappinato nell’inserire un codice, confondendolo magari con il numero di telefono della zia o con la combinazione del salvadanaio-porcellino, i russi avrebbero potuto approfittarne per cancellare dalla faccia della Terra, chessò, Pittsburgh. Non che, a pensarci, sarebbe stato un gran problema.
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