Balotelli e lo spread

Ora che nella campagna elettorale hanno fatto il loro ingresso anche Balotelli, Mussolini, l’Olocausto, il Monte dei Paschi di Siena, Ustica e Timbuctu finalmente incominciamo a divertirci.

Ricordate? Fino a pochi giorni fa le discussioni vertevano sempre e solo su temi tristemente concreti: la crisi, il debito pubblico, la sostenibilità della zona euro, lo spread (chi si ricorda più dello spread?) e le tasse. Qualche incosciente aveva perfino osato discutere di povertà, lavoro e sicurezza sociale.

Malinconie per fortuna superate: i candidati premier - e il loro codazzo di seguaci - possono finalmente sgranchire le loro nervose gambe di purosangue della dialettica e correre in praterie dove le cazzate crescono come erba rinfrescata dalla rugiada del mattino. Sulla banca vicina al Pd ne abbiamo già sentite di spettacolari, perché nulla come una banca - inteso come corpo finanziario quasi astratto, alieno da facili identificazioni - solletica la pelle dei complottisti. E allora sotto a colpi di massoneria, associazioni segrete internazionali, P2, Calvi, Sindona, mafia e, naturalmente, l’Unione Sovietica. Va poi reso merito a Berlusconi di aver scelto con tatto sopraffino la Giornata della memoria per rilanciare un delirante dibattito su Mussolini e sul fascismo, una discussione, se così la si può definire, che ha riportato "pro" e "anti" sulle posizioni che occupavano una cinquantina di anni fa, con una regressione della cultura storica e politica del Paese dalle conseguenze paragonabili soltanto a certe epocali siccità centroafricane.

La scena generale è tuttavia vibrante e colorata, anche se un po’ confusa: tutti i contendenti adesso dispongono del loro bastone (manganello?) fatto su misura grazie al quale, picchiando a casaccio e strepitando con opportuna virulenza, riusciranno a farsi notare. Quanto a me, ormai ho le idee chiare. Voterò per Balotelli: con lui al centro dell’attacco del Monte Paschi Siena lo spread non avrà scampo.

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