Bambini e giocattoli

Un giorno, qualcuno, si deciderà a dedicare qualcosa di serio e approfondito - un saggio, un romanzo, un film, un documentario - al mistero dei giocattoli. Solo a pensarci, l’argomento intimidisce. Da dove cominciare? Dalla storia del giocattolo? Dalla sua evoluzione? Sarà il caso di intervistare i più grandi fabbricanti di giocattoli, oppure di dare voce soltanto ai bambini che dei giocattoli sono destinatari? Ancora: meglio scegliere un approccio psicologico, o psicanalitico. e sondare così i meccanismi che, dall’infanzia in poi, muovono il gioco e l’altre stelle della creatività umana?

Nell’attesa che qualcuno trovi il coraggio e il tempo di affrontare un’impresa tanto ambiziosa, registriamo il contributo di un generoso fotografo - Giovanni Galimberti - che, in oltre un anno di lavoro, ha visitato 50 Paesi per fotografare altrettanti bambini circondati dai loro giocattoli. Il risultato è un libro (“Toy Stories: Photos of Children from Around the World and Their Favorite Things”). Si va dall’Alaska a Kuala Lumpur, dallo Zambia a Stoccolma: i bambini posano con i loro giocattoli, sistemati in schieramento da battaglia davanti a loro. C’è il francesino Sacha con il suo serraglio di dinosauri, a ognuno dei quali sa attribuire il giusto nome scientifico, e c’è Allenah Lajallab, filippina di 4 anni, ritratta in serissima posa davanti alla sua batteria di peluche. Ecco che incontriamo il texano Noel, la cui cameretta è un aeroporto in scala ridotta (da grande - è già deciso - egli sarà un pilota) e la piccola Maudy, dallo Zambia: lei e i suoi amici non hanno mai avuto molti giocattoli, forse neanche uno, fino a quando hanno trovato una scatola di cartone piena di occhiali da sole: da allora il divertimento è incominciato.

Sono foto divertenti e a loro modo toccanti che testimoniano il legame semplice e profondo dei bambini con i loro giocattoli. Un legame che, nel tempo, si affievolisce, nonostante i “giocattoli” diventino sempre più complicati e costosi. Ma forse è questa la perfetta definizione di adulto: un bambino che non sa più giocare.

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