Ho un sospetto: il generico black bloc, tipo l’ormai famoso mentecatto intervistato dal Tg, che venerdì è andato in giro per Milano spaccando, imbrattando, incendiando e sporcando, potrebbe coltivare in qualche parte del cervellino la convinzione che tutto ciò sia giustificato dal suo desiderio di assicurarsi un futuro migliore. A questo proposito, vorrei fargli presente che non l’otterrà comportandosi così. Gli dirò di più: a parer mio neppure merita un futuro migliore. Non merita nessun futuro, ecco tutto.
Per quanto possa rivendicare di essere povero, emarginato, incompreso e infelice, egli è tuttavia figlio ben allevato di quella parte del mondo, chiamiamola genericamente “Occidente”, nella quale vive l’umanità privilegiata. Forse, perché se ne renda conto, bisognerebbe privarlo per davvero di tutti i benefici di cui ha goduto fin dalla nascita. Fosse per me, lo farei subito: via quella scuola che, nonostante le sua riluttanza, ha cercato di dargli un’educazione, via il tetto che lo ha riparato d’inverno, via il letto nel quale ha dormito come un bruto, via i due-tre pasti al giorno che da sempre gli sono stati garantiti. Se fosse possibile, gli toglierei anche le vaccinazioni che i medici gli hanno praticato quando era bambino e perfino l’alimentazione infantile che gli ha rinforzato e allungato le ossa perché oggi possa tirare i sassi alla polizia.
Con tutto ciò, ancora non sarebbe l’essere umano più miserabile che si trascina sulla faccia della Terra. Miserabili per davvero sono quelli che cercano di scappare da Paesi dove l’aspettativa di vita è la metà di quella che, senza alcun merito da parte sua, tocca al nostro black bloc per il solo fatto di essere nato qui e non in Africa. Non avrei nessuna esitazione a proporre uno scambio tra i poveri africani e i nostri idioti, ma non mi sembra giusto che oltre alla miseria laggiù debbano sobbarcarsi anche la stupidità. Quella è un prodotto tipico occidentale, un effetto collaterale della pancia piena, dell’arroganza, della noia. La maledizione della civiltà dei bambini viziati.
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