Benedetto televisore

Dite quello che volete dei giapponesi ma su una cosa datemi retta: sono un popolo creativo. Lo so che noi la pensiamo diversamente e vediamo i giapponesi come gente che copia, sgobba e, al massimo, è in grado di concepire intricati incubi a fumetti che vanno sotto il nome di manga.

Non è vero: i giapponesi, lo ribadisco, sono un popolo creativo, ma di una creatività pratica e a modo suo comoda, che non si concilia con la nostra idea di invenzione, fatta piuttosto di stile e di un’alternante e disinvolta concezione dell’eleganza.

Per me, invece, rientra in pieno nella definizione di creatività l’idea che il gigante televisivo Ntv (Nippon television network) sta sviluppando in collaborazione con un consorzio non-profit: usare il televisore a beneficio degli anziani. Il progetto parte dal fatto che fu proprio la popolazione anziana a pagare il prezzo più alto allo tsunami del marzo 2011: abbandonati senza informazioni e senza istruzioni su come lasciare le loro abitazioni, tanti, troppi anziani perirono in quel mostruoso disastro.

Ntv pensa ora a un sistema grazie al quale, in caso di calamità, gli anziani possano ricevere automaticamente, sullo schermo, informazioni a tutela della loro sicurezza e istruzioni su come raggiungere chi possa aiutarli. Non solo: il televisore potrebbe venire utilizzato da figli e parenti in genere per “monitorare” lo stato di salute degli anziani. Registrate le abitudini televisive di una persona o di una coppia, l’apparecchio invia a chi di dovere un avviso quando queste abitudini non vengono rispettate.

Un programma grazie al quale, a mio avviso, la televisione potrebbe finalmente riscattarsi dalle sue tante colpe e, soprattutto, dalle sue infinite omissioni. Fosse disponibile in Italia, io aderirei subito al servizio. Così, in caso di emergenza, i miei amici potrebbero subito ricevere un messaggio: «Da tre quarti d’ora Mario sta guardando “Quinta colonna”: fate qualcosa!»

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