Bulli e bulli

«#Bullismo in gita, studenti sospesi, ma le mamme li difendono a spada tratta: “Punizione esagerata”. E’ polemica».

Non c’è scritto altro nel “tweet” lanciato ieri, venerdì 3 aprile 2015 alle ore 8,43, dall’account dell’Agenzia Ansa. Anche volendo, non potrebbe esserci scritto molto di più, perché il testo di cui sopra è composto da 112 caratteri e Twitter, si sa, ne ammette in tutto 140: pur sforzandosi, non c’era margine per approfondire, precisare, argomentare, commentare.

Questo, naturalmente, non ha fermato i “followers” dell’Ansa né ha spaventato chi, pur in telegrafica cadenza, è sempre disposto a fornire la propria opinione su tutto. Così, anche se poco sappiamo della notizia - saremo per esempio ad Abano Terme (Padova) oppure a Zungri (Vibo Valentia)? - comprendiamo subito che per i genitori che difendono i figli bulli non c’è pietà.

«Dovete morire!» scrive uno e aggiunge un emoticon diavolesco al suo perentorio invito. C’è invece chi arricchisce il pensiero di particolari: «1sacco di legnate, prima sui genitori, ho scritto ieri, i figli sn la brutta copia dei genit, ognuno ha i figli ke si merita». Altri, si direbbe, l’ortografia che si ritrovano.

Qualcuno prevede per i bulli una brillante carriera giudiziaria: «Questa è l’Italia del futuro. Ora li difende mamma.. poi magari Giulia Bongiorno!» Un altro suggerisce la soluzione per evitare lungaggini legali: «Tutto normale in 1 società senza più valori, tanto vale ammazzarli appena nati, tutta carna (sic) da cannone». Peccato per la limitazione di caratteri, altrimenti sarebbe interessante chiedere quali valori difende, con esattezza, chi vorrebbe ammazzare bambini appena nati.

Infine, una nota di speranza: «Le mamme hanno rotto il c.... Che per colpa loro abbiamo una gioventù di Cerebrolesi».

Tutto ciò non assolve i bulli e non giustifica le mamme ma rivela tante cose: la maggior parte delle quali, guarda caso, proprio sulla prepotenza e sul bullismo.

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