Buon anno, signora

Buon anno, signora

Libero, per fortuna, da ogni sorta di superstizione, il sottoscritto si permette di ricordare oggi, all'alba del 2013, quella ridicola credenza che, nel passato, spingeva la gente a pensare come fosse di malaugurio aprire il nuovo anno incontrando una persona di sesso femminile. Sciocco, risibile e perfino sessista. Grazie al cielo di assurdità del genere oggiorno se ne sentono sempre meno: roba da mettere al bando insieme ai pregiudizi sui gatti neri e sulle chiome rosse.
Fosse valida la credenza di cui sopra, come dovrebbe comportarsi un soggetto il cui primo incontro dell'anno è stato con la signora Desolina Malinpeggio la quale, oltre a essere, a modo suo, donna, è pure foderata dentro e fuori di pessimismo cosmico? A me è capitato, proprio ieri, sulla strada davanti a casa, e ho accolto l'evenienza con un bel sorriso sulle labbra. Per questa ragione, la mia improvvisa svolta in un vicolo cieco e il tuffo in un cespuglio sono da considerarsi coincidenze del tutto fortuite.
"Che cosa ci fa lì dentro?" mi ha chiesto la signora, alla quale la manovra non era sfuggita.
"Eh? Oh, nulla. Ha mai sentito del tesoro abbandonato dai pirati da queste parti? Ho pensato valesse la pena dare un'occhiata".
"Non dica fesserie e si rimetta in piedi". Accertatomi che nel cespuglio non ci fosse traccia del tesoro, l'ho accontentata, riguadagnando la posizione verticale. "Ebbene signora, che mi dice di questo 2013? Vedremo la luce in fondo al tunnel?"
La signora ha scosso la testa: "No".
"La prego! Almeno oggi sia un poco più ottimista. Lo faccia per me. Possibile che questo tunnel sia infinito, cioé che non finisca mai?"
"So che cosa vuol dire infinito, grazie tante" ha replicato la signora sprezzante, "quello che non so è perché la gente si lamenti tanto del tunnel. Ci son posti peggiori in cui stare. Almeno, non ci piove dentro".
"Buon anno, signora Malinpeggio".
"Buon anno a lei".

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