Cari neonati

Cari neonati

Cari neonati, comprendo bene come sia per voi impossibile, al momento, leggere queste righe. Ma presto crescerete e forse troverete, magari in fondo a un cassetto, questo piccolo scritto che, spero, saprà esservi utile.
Fossi in voi, cari neonati, sarei un po’ preoccupato. Non è questo un buon momento per venire al mondo. Dietro l’angolo vi attendono sistemi educativi che, per dirla con un eufemismo, sembrano modellati sulle tabelle delle accademie militari o delle prigioni di massima sicurezza. Il dibattito è noto: sul Wall Street Journal una madre di origine cinese ha voluto rimarcare la «superiorità» del sistema educativo «orientale» su quello «occidentale». Il sistema "cinese" prevede, tra l’altro, il divieto di guardare la tv e di ottenere voti inferiori al massimo, oltre a imporre di studiare il piano o il violino e l’assoluta interdizione a recarsi in visita dai compagni di scuola.
«Bazzecole» replica ora un educatore «occidentale» che, nel New York Times, marchia come "soft" il sistema cinese e sostiene che sta nell’interazione consapevole con gli altri la difficoltà principale nell’educare un bambino. Quindi, sotto con gli incontri di gruppo, gli esami psicologici e i test cognitivi.
Come vedete, cari neonati, Oriente e Occidente litigano su chi è in grado di intossicarvi meglio l’infanzia. Siete avvisati. Vi consiglierei di rifugiavi in Italia, dove ancora godiamo di un salutare lassismo formativo, ma temo che, specie se siete femmine, finireste per ritrovarvi in un allegro "bunga bunga".

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