Cattivo folklore

Cattivo folklore

A volte uno teme che le cose per davvero vadano a rotoli, che la politica abbia preso il volo, abbandonando il Paese a se stesso e che, in fatto di garanzie individuali e sociali, non si possa più far conto su nulla. Poi, qualcosa interviene a farci ricredere; non è vero che la politica si sia dimenticata di noi: qualcuno si occupa delle nostre povere esistenze afflitte.
L’altro giorno, per esempio, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha preso un treno. Non in prima classe, si badi, ma in seconda: «a contatto con il Paese reale». Un momento straordinario, al quale l’agenzia Ansa ha dedicato un corposo "lancio".
Salito sul treno a Sapri diretto a Reggio Calabria, il ministro per prima cosa riceve una telefonata dell’amministratore delegato di Trenitalia Mauro Moretti, cosa che, crediamo, capita a tutti i passeggeri. Tremonti si lamenta un poco con Moretti per «la mancanza di acqua nei bagni» ma riconosce che il treno è «in buono stato»: «Credevo peggio» aggiunge. La telefonata, intrisa di cordialità, lascia entrambi di buon umore. Il clima disteso continua quando il treno parte «in perfetto orario» e, soprattutto, quando viene servito il "kit" di lunga percorrenza - panini e bottigliette d’acqua - al quale il ministro, al settimo cielo, aggiunge una «sfogliatella napoletana». Intanto, il convoglio «prosegue spedito» offrendo al ministro «il panorama delle bellezze della costa calabrese» e, a noi, la rivelazione di cosa veramente sia la realtà vista dalla politica: cattivo folklore.

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