«GORIZIA - Leggeva i tarocchi e faceva da medium ma non versava un centesimo di tasse la “maga” scoperta dalla Guardia di Finanza nella zona di Monfalcone (Gorizia). Secondo Finanza, a fronte di una dichiarazione dei redditi di poco superiore ai cento euro, la “maga” aveva un giro d’affari intorno ai 160.000, con un’Iva non versata intorno ai 35.000 euro».

C’è soltanto una cosa, nel 2016, peggiore del turlupinare la gente con i tarocchi: farsi turlupinare con i tarocchi. Dovremmo ormai saper bene qualcosa del meccanismo che regola il mondo; quel tanto, almeno, da comprendere che nessuna “maga” è in grado di far previsioni sul futuro con l’autorità che un colonnello dell’Aeronautica mette in quelle del tempo. Peggio ancora se essa ci propone di fare da “medium”, ovvero di collegarci con l’aldilà in modo da far quattro chiacchiere con i trapassati. Immagino che un “medium” moderno vorrebbe ispirarsi alla tecnologia delle comunicazioni e vantare, per esempio, collegamenti super-veloci, paragonabili alla fibra ottica, ma alla fine temo che a far presa sia il solito armamentario di salottini in penombra, mani strette in cerchio e pretesi attacchi epilettici quando il defunto si degna di rispondere, magari irritato perché ha ricevuto la chiamata ultraterrena in bagno.

D’altra parte, che la categoria manifesti uno sdegnoso disinteresse per la modernità è dimostrato dal rifiuto della signora di versare contributi all’erario. Facile indignarsi ma, a pensarci bene, chi ha la possibilità di “vedere” il futuro non concepisce ragione di contribuire, anche economicamente, al presente. Nonostante ciò, la “maga” della notizia di cui sopra, a fronte delle contestazioni della Guardia di Finanza, quasi certamente si rivolgerà a un avvocato e a un commercialista. Un assurdo, perché dovrebbe bastarle un’occhiata ai tarocchi per sapere come andrà a finire. Io resto invece nell’ignoranza: posso solo sperare che i cento euro dichiarati ufficialmente non le basteranno a coprire un centesimo della sanzione.

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