Cento persone

Cento persone

Le statistiche producono informazioni precise ma aride. È questa almeno l’opinione corrente: i numeri non ingannano ma neppure comunicano in profondità. Per capire il dramma della disoccupazione, per esempio, abbiamo bisogno di testimonianze, voci, racconti: le percentuali non bastano.

A meno che non si impari a dare una voce alle percentuali. Come? Ecco un esempio. Qualcuno si è preso la briga di scattare un’istantanea del pianeta Terra immaginandolo abitato esattamente da cento persone: ogni ricerca statistica disponibile diventa automaticamente una percentuale. Naturalmente, queste cento persone non si immaginano scelte una a una, piuttosto rappresenterebbero una proporzionale riduzione della popolazione terrestre.

Qualche esempio: se sulla Terra vivessero cento persone 61 sarebbero asiatiche e solo 8 nordamericane; 33 sarebbero cristiane, 21 musulmane, 6 buddiste e una ebrea. Venti di queste persone avrebbero il controllo del 75% della ricchezza mondiale. Quarantasette vivrebbero in città ma 18 non avrebbero accesso a una regolare fonte di acqua. Dodici sarebbero disabili, 14 malnutrite e 12 non saprebbero leggere. Una, infine, sarebbe malata di Aids.

Non è improbabile che più persone possano corrispondere a due o anche tre "categorie" contemporaneamente. Chi non ha accesso all’acqua potrebbe essere malnutrito, per esempio, e non è improbabile che possa avere contratto l’Aids. E adesso andiamogli a raccontare che le statistiche sono aride.

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