Tutto sta nel meteo. Ci siamo spaccati la testa per secoli cercando di capire perché gli uomini fanno ciò che fanno, nella cieca presunzione che fossero arbitri e artefici del loro destino, quando l’evidenza era sotto gli occhi di tutti. Anzi, sopra.
Uno studio rivela che le fortune e le cadute delle grandi imprese umane - leggi "civiltà" - sono legate al tempo atmosferico. Lo si deduce dall’esame di oltre novemila pezzi di legno fossile, raccolti nell’arco di circa trent’anni. Gli studiosi si sono comportati come quei naturalisti che, leggendo gli anelli nei tronchi tagliati, possono stabilire l’età dell’albero e, soprattutto, riescono a ricostruirne le stagioni, più o meno rigogliose, affrontate nel corso dell’esistenza.
Ebbene, percorrendo a ritroso, anello fossile dopo anello fossile, duemilacinquecento anni di esperienza umana, i ricercatori hanno potuto dimostrare come i periodi di particolare asprezza atmosferica, registrati nel legno, e quelli di sventura storica, registrati nei libri, coincidano perfettamente. Questo è vero, in particolare, per l’Impero romano le cui fortune letteralmente fiorivano al sole del buon tempo favorevole e si disgregavano in presenza di instabilità atmosferica, portatrice non solo di alluvioni e siccità, ma anche di turbolenza sociale e di debolezza militare.
L’uomo, insomma, è comandato dal cielo e al cielo risponde. Prima di chiedersi quanto potente e volitivo un individuo possa essere, sarà meglio tener d’occhio le nuvole che gli transitano sulla testa. A proposito, che tempo fa ad Arcore?
Uno studio rivela che le fortune e le cadute delle grandi imprese umane - leggi "civiltà" - sono legate al tempo atmosferico. Lo si deduce dall’esame di oltre novemila pezzi di legno fossile, raccolti nell’arco di circa trent’anni. Gli studiosi si sono comportati come quei naturalisti che, leggendo gli anelli nei tronchi tagliati, possono stabilire l’età dell’albero e, soprattutto, riescono a ricostruirne le stagioni, più o meno rigogliose, affrontate nel corso dell’esistenza.
Ebbene, percorrendo a ritroso, anello fossile dopo anello fossile, duemilacinquecento anni di esperienza umana, i ricercatori hanno potuto dimostrare come i periodi di particolare asprezza atmosferica, registrati nel legno, e quelli di sventura storica, registrati nei libri, coincidano perfettamente. Questo è vero, in particolare, per l’Impero romano le cui fortune letteralmente fiorivano al sole del buon tempo favorevole e si disgregavano in presenza di instabilità atmosferica, portatrice non solo di alluvioni e siccità, ma anche di turbolenza sociale e di debolezza militare.
L’uomo, insomma, è comandato dal cielo e al cielo risponde. Prima di chiedersi quanto potente e volitivo un individuo possa essere, sarà meglio tener d’occhio le nuvole che gli transitano sulla testa. A proposito, che tempo fa ad Arcore?
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