Chiacchiere in stile

Transito per la piazza del paese e colto da improvvisa ispirazione raggiungo la signora Malinpeggio, come sempre seduta sulla panchina con la compostezza di un esperto fachiro. La saluto cordialmente evitando di farla partecipe della similitudine che la vorrebbe accostare al fachiro di cui sopra.

«Buongiorno signora!»

«Buongiorno a lei».

«Stavo pensando...»

«No, che poi suda e le viene il raffreddore».

«...non sarebbe curioso se la gente parlasse come i giornali scrivono?»

«Ci mancherebbe anche questa».

«Per esempio, lei non avverte in Europa l’insorgere di una certa tensione sulle nomine?».

«Non saprei. Tuttavia riflettevo questa mattina sul dato strutturale che emerge dalla consultazione».

«Buona questa. Naturalmente, non è possibile perdere di vista il cronoprogramma delle riforme».

«Non me lo sognerei. Certo non vorrei veder dissipata questa importante dote e auspicherei di vederla messa a profitto imponendo un cambio di registro all’Ue»,

«All’uè?»

«All’Ue!»

«Ah, scusi. A proposito , non sarebbe auspicabile anche un codice italiano dei pagamenti responsabili sul modello del “Prompt payment code” inglese?»

«Non c’è dubbio, anche se incassato il successo delle urne si apre per il premier il capitolo del rapporto con le forze sociali».

«Non resta che scaldare i motori».

«Anche se siamo al minimo storico».

«Occorre forse una nuova strategia».

«I segnali sono inquietanti».

«Ma abbiamo gli strumenti per affrontare la sfida».

«Un vero e proprio arsenale».

«Grazie, signora».

«Grazie a lei».

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