Hanno suscitato molta ilarità le autopresentazioni degli eletti al Parlamento per il Movimento 5 Stelle: poche parole per dichiarare nome, età, titolo di studio, status professionale e obiettivo politico.
C’è poco da difendere i giovani parlamentari dalle facezie che la Rete, di cui sono i primi sostenitori, ha loro riversato addosso: ripetute una dopo l’altra, senza soluzione di continuità, le presentazioni creano senza dubbio un effetto comico dovuto alla mescolanza di indirizzi di studio, particolari specializzazioni, interessi specifici e traguardi astratti di cui si compongono. Da qui, il successo del "Generatore automatico di presentazioni del M5S" pubblicato da blog "Libernazione". Picchiando sul tasto "refresh" si ottengono presentazioni casuali: «Ciao sono Gianni, ho 25 anni, faccio sesso a chilometri zero, ho una piastra per capelli che va a gassosa e voglio abolire la pigrizia intestinale»; oppure: «Ciao sono Mariano, ho 32 anni, colleziono di tappi di bottiglia, ho un accendino che va a alcool denaturato e voglio abolire i vigili urbani».
Ci si può passare il pomeriggio a leggere presentazione dopo presentazione, a patto di avere impegni e interessi simili a quelli proposti dai personaggi immaginari generati dal sito, e non un lavoro vero e proprio. L’effetto-ilarità nasce per colpa del Movimento stesso che ha chiesto ai suoi eletti l’impossibile: sintetizzare la propria vita (e le proprie aspirazioni) in due righe. Il nome (fornitoci dai genitori), l’età (assicurataci dal calendario), lo studio e il lavoro (spesso frutto di un misto di opportunità e casualità). Questo impasto, concreto e modesto, avrebbe dovuto sostenere uno slancio finale fatto di pesanti ambizioni: «Vorrei riformare la sanità». Ma su queste basi, anche Einstein sarebbe passato per un deficiente: «Ciao, sono Albert, ho 26 anni, ho studiato fisica e vorrei dimostrare che le masse influenzano la metrica dello spazio-tempo per cui la metrica stessa cessa di essere pseudoeuclidea. Ah, mi piace Marco Mengoni».
C’è poco da difendere i giovani parlamentari dalle facezie che la Rete, di cui sono i primi sostenitori, ha loro riversato addosso: ripetute una dopo l’altra, senza soluzione di continuità, le presentazioni creano senza dubbio un effetto comico dovuto alla mescolanza di indirizzi di studio, particolari specializzazioni, interessi specifici e traguardi astratti di cui si compongono. Da qui, il successo del "Generatore automatico di presentazioni del M5S" pubblicato da blog "Libernazione". Picchiando sul tasto "refresh" si ottengono presentazioni casuali: «Ciao sono Gianni, ho 25 anni, faccio sesso a chilometri zero, ho una piastra per capelli che va a gassosa e voglio abolire la pigrizia intestinale»; oppure: «Ciao sono Mariano, ho 32 anni, colleziono di tappi di bottiglia, ho un accendino che va a alcool denaturato e voglio abolire i vigili urbani».
Ci si può passare il pomeriggio a leggere presentazione dopo presentazione, a patto di avere impegni e interessi simili a quelli proposti dai personaggi immaginari generati dal sito, e non un lavoro vero e proprio. L’effetto-ilarità nasce per colpa del Movimento stesso che ha chiesto ai suoi eletti l’impossibile: sintetizzare la propria vita (e le proprie aspirazioni) in due righe. Il nome (fornitoci dai genitori), l’età (assicurataci dal calendario), lo studio e il lavoro (spesso frutto di un misto di opportunità e casualità). Questo impasto, concreto e modesto, avrebbe dovuto sostenere uno slancio finale fatto di pesanti ambizioni: «Vorrei riformare la sanità». Ma su queste basi, anche Einstein sarebbe passato per un deficiente: «Ciao, sono Albert, ho 26 anni, ho studiato fisica e vorrei dimostrare che le masse influenzano la metrica dello spazio-tempo per cui la metrica stessa cessa di essere pseudoeuclidea. Ah, mi piace Marco Mengoni».
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