Sapete? Non ho nulla contro i buoni, vecchi proverbi o "detti", se preferite chiamarli così. Sono come giacche sformate, come magliette comode: non vanno bene per uscire di casa ma funzionano egregiamente quali scorciatoie dei processi mentali. Su alcuni detti, però, il mio cervello si incaglia e rifiuta di procedere.
Il primo detto al quale sono allergico è: «Non mettiamo il carro davanti ai buoi». Mi chiedo: chi e in quali circostanze potrebbe aver bisogno di un consiglio del genere? Quale idiota, fornito di alcuni buoi e di un carro, penserebbe, se non richiamato altrimenti, a mettere i primi davanti al secondo?
Ancora, mi è insopportabile sentir dire «non fasciamoci la testa prima di essercela rotta». Grazie tante per il credito concesso alla nostra intelligenza. Secondo chi pronuncia il menzionato consiglio, potremmo tranquillamente presentarci in ospedale chiedendo ci vengano applicati i punti prima che il chirurgo abbia avuto il tempo di rimuovere l’appendice vermiforme.
Insuperabile, poi, chi ci ammonisce a «non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso». A parte che assassinare animali non fa parte del nostro tratto, non ci vediamo, al mercato, nell’atto di avvicinare un passante con aria furtiva: «Ehi! Vuoi comprare una pelle d’orso?». «Certo! Posso vederla?» «Beh, tecnicamente è ancora addosso all’orso, ma se sei interessato...». Mai sentito di una trattativa del genere. Ecco: chi la conducesse sarebbe forse giustificato - caso unico - a fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
Il primo detto al quale sono allergico è: «Non mettiamo il carro davanti ai buoi». Mi chiedo: chi e in quali circostanze potrebbe aver bisogno di un consiglio del genere? Quale idiota, fornito di alcuni buoi e di un carro, penserebbe, se non richiamato altrimenti, a mettere i primi davanti al secondo?
Ancora, mi è insopportabile sentir dire «non fasciamoci la testa prima di essercela rotta». Grazie tante per il credito concesso alla nostra intelligenza. Secondo chi pronuncia il menzionato consiglio, potremmo tranquillamente presentarci in ospedale chiedendo ci vengano applicati i punti prima che il chirurgo abbia avuto il tempo di rimuovere l’appendice vermiforme.
Insuperabile, poi, chi ci ammonisce a «non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso». A parte che assassinare animali non fa parte del nostro tratto, non ci vediamo, al mercato, nell’atto di avvicinare un passante con aria furtiva: «Ehi! Vuoi comprare una pelle d’orso?». «Certo! Posso vederla?» «Beh, tecnicamente è ancora addosso all’orso, ma se sei interessato...». Mai sentito di una trattativa del genere. Ecco: chi la conducesse sarebbe forse giustificato - caso unico - a fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
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