Comici e indignati

Congratuliamoci: siamo un popolo di indignati spiritosi. A poche ore dai fattacci di Roma e dall’irruzione di “Genny ’a carogna” nelle nostre vite, il web si è riempito in parti uguali di indignazione e sarcasmo. Indignazione per il fatto che un capo tifoso possa decidere se una partita si gioca o no (“che schifo”, il commento più diffuso) e sarcasmo per la stessa identica ragione: in centinaia di migliaia, probabilmente milioni di post, tweet e fotomontaggi, Genny è diventato ironicamente onnipotente. Eccolo comparire alla finestra del Vaticano al posto del Papa, eccolo nei panni di un novello Mosè separare le acque del Mar Rosso, eccolo dare qualche dritta a Renzi su come governare il paese con polso fermo, eccolo infine sulla copertina di Time: “Quest’uomo potrà salvare l’Italia?” si chiede il titolo. “Che cosa volete mangiare mia mamma stamattina lo ha chiesto direttamente a Genny” annunciava un tweet appartenente alla corrente hashtag #ilcapoultrahadeciso. “Genny ha deciso che il caffè d’orzo va in tazza piccola” scriveva un altro utente, evidentemente preoccupato per le questioni fondamentali dell’esistenza.

Come accade in questi casi, credo che molti abbiano partecipato al fiume di ironie sull’ultrà napoletano giusto per non essere da meno. Comunque, va riconosciuta la creatività e la prontezza di quanti sono balzati addosso all’attualità con la forza dell’ironia. Si sarà sentito sollevato Antonio Conte, l’allenatore della Juve: fino a poco prima era contro di lui, e contro la sua squadra eliminata in Europa, che si concentravano gli sberleffi della Rete. Nell’uno e nell’altro caso, un bel rito purificatorio e una gara di intelligenze comiche a tratti interessante. A me preme far notare – e mi scuso in anticipo per il disturbo – come, domani, tutta la nostra indignazione e tutta la nostra ironia non basteranno a darci il coraggio di contrastare, né tantomeno di disarmare, i nuovi Genny ’a carogna che, senza dubbio, dietro l’angolo stanno già aspettando il loro turno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA