Con e senza vergogna

Non so se la mia filippica di ieri sugli “scettici creduloni” abbia incontrato un qualche interesse. A dire il vero, non so neppure se avesse un senso preciso. So però che presenza di senso o mancanza del medesimo non sono mai state condizioni in grado di influire sulla mia determinazione a commentare questo e quello né, tantomeno, a costruire teorie che, probabilmente, suonano verosimili soltanto a me.

Per questa ragione, dopo il profilo degli “scettici creduloni”, procederò additando alla vostra attenzione un'altra categoria piuttosto numerosa: quella dei “vergognatori”. Sono quelli che aggiungono il commento “vergogna” (più spesso, “VERGOGNA!”: tutto maiuscolo e con il punto esclamativo) in calce ad articoli e opinioni pubblicate online. Sarebbe un errore far coincidere l'origine dei “vergognatori” con quella di Internet: essi hanno una storia più lunga, addirittura remota. La Rete ha semplicemente reso il loro lavoro più diffuso ed evidente. Un tempo il “vergognatore” consegnava a domicilio. Agganciava un conoscente e, attaccatogli opportuno bottone, piano piano costruiva il dialogo fino a potergli sganciare il suo “vergogna” quotidiano: “Mi dica lei se non è una vergogna”. Altri, più spavaldi, spedivano lettere ai giornali e, in conclusione, battevano a macchina, maiuscolo e sottolineato, il loro grido di battaglia: “Vergogna!”

Oggi, per il “vergognatore” è tutta una festa: i “vergogna” si possono mandare via mail, “postare” su Facebook e Twitter, inserire in moltissimi siti d'informazione. Direi addirittura che l'efficacia di un sito, la sua “presa” sul pubblico, si misura in quanti “vergogna” riesce a raccogliere. Per questa ragione, i siti propongono molte notizie “vergognose”, ovvero intese a provocare i “vergognatori”: abusi su animali, ingiustizie, scandalosi privilegi. Non c'è articolo degno di questo nome che non raccolga almeno un paio di “vergogna”. A questo proposito, sappiate che se nessun “vergognatore” provvederà a “vergognare” questo testo non esiterò a farlo io stesso. Così, senza vergogna.

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