Condominio mondo

Come forse saprete, ho una predilezione per le notizie di "margine", quelle che la cronaca locale sforna di continuo. Offrono un ritratto del Paese molto più accurato di quelle nazionali. Queste ultime, infatti, sono sospette: non si capisce mai dove finisca il fatto, l’accadimento importato dalla realtà, e incominci il teatro dei commenti, delle illazioni e - il dio dell'informazione ce ne scampi - la diafana architettura degli scenari futuribili.

Concretezza, dunque, fatti appena colti dal taccuino del cronista. E cosa di più concreto di pugni e schiaffi? Leggiamo dall'Ansa: "NAPOLI, 18 DIC - Tre famiglie litigano tra loro per il cancelletto del condominio, sempre aperto o sempre chiuso, e così si scatena una maxi rissa. I partecipanti se le danno di santa ragione: alla fine il bilancio dell'intervento dei carabinieri è di otto arresti e di una denuncia di una diciassettenne. È accaduto nel quartiere di Soccavo, a Napoli. A 'partecipare' alla rissa anche un cane di una delle famiglie che ha morso due persone".

Potremmo attribuire l'accaduto all'impeto temperamentale dei napoletani, ma tradiremmo noi stessi se non ammettessimo che le dinamiche del condominio non di rado accendono gli animi, perfino a Bolzano e in Val d'Aosta. La psicopatologia delle relazioni di condominio meriterebbe un trattato tutto suo (non escludo che esista già). Più brevemente, qui, vorrei ricordare soprattutto a me stesso come, pur tra affiliati a un'umanità i cui membri hanno bisogno l'uno dell'altro per non impazzire, la coesistenza forzata è quasi sempre fonte di conflitti. Serve solo un pretesto: un cancelletto oggi, uno zerbino domani. Alla guerra dei millesimi non occorre altro.

Se poi consideriamo che il mondo è una specie di enorme condominio, ecco spiegate tante cose: i popoli sono vicini di casa costretti a frequentarsi quando, per paura e ritegno, vorrebbero tanto ignorarsi. Dittatori e capipopolo, ne consegue, sono soltanto amministratori di condominio particolarmente scaltri.

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