Consiglio

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Abbiamo parlato, appena due giorni fa, di Barack Obama. È dunque naturale che, oggi, il discorso si sposti su Domenico Scilipoti: non c’è chi si perda la perfetta concordanza, l’identico spessore, degli argomenti e delle persone.

Coincidenza vuole che, a pochi giorni dal discorso di accettazione tenuto da Obama alla "convention" democratica, l’onorevole Scilipoti, «segretario nazionale del Movimento di responsabilità nazionale» (la ripetizione di "nazionale" non è mia ma dello stesso Scilipoti, uomo di statura troppo imponente per preoccuparsi di certe insulse regolette), Scilipoti, dicevamo, onorevole nazionale, ma nella sua veste nazionale di segretario nazionale del Movimento di responsabilità nazionale, ha annunciato che sarà presente in tutte le province siciliane alle prossime elezioni con una lista indipendente - e, temiamo, "nazionale" - «formata da professionisti e stimate persone (notare la distinzione, NdR) appartenenti alla società civile, tutte rigorosamente provenienti dal territorio».

L’annuncio già ci allieta, ma ad entusiasmarci sono le parole, per così dire, programmatiche, che Scilipoti non manca di aggiungere: «È il momento - afferma il segretario "nazionale nazionale" -  di costruire una nuova Sicilia per la gente e fra la gente scardinando la vecchia idea di una politica di palazzo attenta solo ai propri interessi. La Sicilia ha bisogno di tornare all’antico splendore, offuscato finora da troppi anni di malgoverno e da gestioni approssimative della cosa pubblica». Tutti problemi risolvibili, evidentemente, affidandosi alle cure del dottor Scilipoti.

I siciliani non hanno bisogno di consigli, ma se si sentissero in vena di accettarne uno, li prego di considerare questo: quando Scilipoti promette splendori, meglio spegnere le luci e aspettare che gli passi. Si risparmia pure qualcosa.

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