Cose carine

Cose carine

Bisogna ammettere che nel campo delle afflizioni l'umanità ha pensato a tutto. Ce ne sono di ogni taglia, colore e, naturalmente, adatte a tutte le tasche. Basta volgere lo sguardo attorno per cogliere un panorama, se non completo, quantomeno attendibile dell'avvilimento sociale.

Ci sono le grandi afflizioni mondiali, fatte di guerra, povertà, ingiustizie e stragi della follia. Ci sono quelle nazionali, ravvivate da una crisi economica che, francamente, oltre a mordere incomincia anche a esasperare per la sua ottusa ostinazione. Ci sono quelle locali, costruite su disservizi piccoli e grandi, scandali, incapacità, corruzione o semplice negligenza.

Scendendo ancora un piano nel Gran Palazzo delle afflizioni, eccoci nell'ala riservata alle magagne familiari, ai difficili rapporti con il prossimo, ai conflitti di condominio, alle beghe stradali, al “basta con i Comuni che fanno cassa con l'autovelox” e “guardi che lì non si può parcheggiare”. Ancora più sotto, abbiamo accesso a uno dei comparti più oscuri di tutta la dolente baracca: quello delle afflizioni personali, delle angosce dell'anima, delle depressioni e dell'infelicità cronica.

Davanti a questo fosco scenario - e qui vorrete ringraziare il sottoscritto per avervelo ricordato e riassunto - una domanda è legittima: come reagisce l'individuo medio? Come si difende? Come conserva, se può, la sua salute mentale?

A giudicare dall'immenso collage umano ormai rappresentato dai social network, la gente risponde alle brutture del mondo con un'overdose di “cose carine”: candele, nevicate da fiaba, pasticcini, carta regalo, baci, abbracci, auguri tenerissimi. E poi cuccioli, una marea di cuccioli: cani, gatti, cani e gatti insieme. Veri e di pezza, autentici e di peluche. Immagino, tra mille anni, gli archeologi scavare fino al 2012 e ricavare, da tanta dolcezza, un'idea svenevole della nostra epoca. Fino a quando non scopriranno che l'imbottitura del coniglietto è fatta con pallottole perforanti.

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