Democrazia?

Democrazia?

Ci teniamo stretta la democrazia come fosse l’orsacchiotto della nostra infanzia. E, al pari del menzionato peluche, dobbiamo ammettere che la democrazia ha conosciuto giorni migliori: le orecchie sono flosce, un occhio è partito e un profondo strappo si fa strada lungo la schiena. Ma se l’orsacchiotto si può facilmente rimettere in sesto, altrettanto non si può dire della democrazia perché, reggetevi forte, il prodotto potrebbe essere avariato alla radice.

Uno studio proverebbe scientificamente che la democrazia non è affatto in grado di garantire la promozione delle idee più avanzate, quelle in grado di incidere positivamente sulla società, per il semplice motivo che i cittadini, ai quali viene consegnato il diritto di voto, non sono capaci di scegliere i candidati migliori. Le buone idee, in altre parole, presentano un alto livello di complessità e superano ampiamente il grado di comprensione del pubblico. Al momento del voto, il corpo elettorale sceglierà senz’altro la mediocrità, piuttosto che l’eccellenza.

Questo assunto sembrerebbe assestare il colpo di grazia alla democrazia anche perché, come lo studio si premura di dimostrare, la gente coltiva ampie illusioni sul proprio livello intellettuale e giammai è disposta ad ammettere di non arrivare a comprendere qualcosa. Di conseguenza, sceglierà un candidato nella convinzione che sia il migliore anche quando non lo è. Ecco spiegato perché, nel recente passato, certi personaggi erano talmente convinti della bontà delle loro idee da arrivare a usare sistemi atrocemente stupidi per riuscire a imporle.

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