Desolina

Desolina

Da giorni e giorni, ormai, la signora Malinpeggio non si presenta all'appuntamento in stazione. Decido di telefonarle: non vorrei che i primi freddi l'abbiano tradita, consegnandole un malanno. Al suo numero risponde una voce che non conosco: «Ufficio della dottoressa Desolina Malinpeggio, dica pure». Il mio stupore è triplice: ufficio? dottoressa? Desolina?!

La voce non mi lascia tempo per riavermi: «Pronto, c'è qualcuno in linea?» insiste. «Sì, ecco: sono un amico. La signora è in casa?» «No, la dottoressa è in viaggio. Oggi è a Bruges, domani a Bruxelles. Lunedì la trova a Parigi: forse riesco inserirla in un buco dell'agenda, ma guardi che è impegnatissima. Se mi manda le domande via mail posso girargliele. Oppure le passo l'ufficio stampa. Dica lei».

Boccheggio, stranito. «La signora è in viaggio? Perché mai?» La voce tradisce un poco di impazienza: «Un ciclo di conferenze al termine del quale presenzierà come ospite d'onore al comitato esecutivo della Bce». «Come come?» «La teoria della dottoressa sul Pessimismo Senza Ritorno Sull'Orlo Dell’Abisso incontra molto favore in questo periodo storico. Dopo le conferenze credo che la signora assumerà la direzione della facoltà di Economia ad Harvard».

«Sono contento per lei» balbetto, «Mi fa piacere che abbia tanto successo». «Non è il caso» risponde la voce, «la signora Malinpeggio prevede che questa congiuntura di abissale depressione socioeconomica non durerà ancora a lungo. In questo, è davvero pessimista».

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