Diecimila ore

Sapevate che esiste un “mito delle diecimila ore”? Se la risposta è no, preparatevi a costruirlo, questo mito, e preparatevi anche a smontarlo, subito dopo. Riassunto all’estremo, il “mito delle diecimila ore” deriva da un convincimento personale maturato da uno psicologo svedese, K. Anders Ericsson, il quale, invece di dedicarsi alla telefonia mobile, come il suo cognome avrebbe dovuto suggerirgli, volle concentrarsi sull’importanza dell’esercizio necessario per raggiungere l’eccellenza in attività di particolare impegno intellettuale. Musicisti, scacchisti e sportivi furono interrogati e studiati per decenni, fino a quando Ericsson annunciò che, per diventare bravi, o addirittura eccezionali, in quei campi occorrevano «diecimila ore di pratica».

L’esempio tipico è quello dei Beatles. Il modello di Ericsson si applicherebbe alla perfezione alla leggendaria band inglese. Prima di “sfondare”, i Beatles suonarono in un’infinita teoria di concerti e concertini. Nella loro parentesi tedesca, ad Amburgo, ancora sconosciuti, erano impegnati in due set quotidiani praticamente tutti i giorni della settimana: una maratona musicale dalla quale sarebbe uscito pulito e levigato il “sound” destinato a far impazzire il mondo.

Questa regola dell’esercizio che rende perfetti e, soprattutto, grandi, viene oggi messa in discussione: inutile, dice il professor D. Zachary Hambrick del Georgia Institute of Technology, strimpellare per diecimila ore sulla chitarra, provocando l’agonia dei famigliari, il suicidio del pesce rosso e la depressione del cane, sperando che, alla fine, venga fuori l’equivalente melodico di “Yesterday”. O meglio, sperarlo si può, ma averne certezza no: le rilevazioni dimostrano che per alcuni (musicisti e scacchisti in particolare) l’incontro con il proprio genio è al termine di una strada anche più lunga di diecimila ore e per altri molto, ma molto, più breve. L’unica speranza ragionevole è insistere e credere che un giorno, il genio, potremo incontrarlo. E, anche allora, il problema sarà riconoscerlo.

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