Dilemma

Dilemma

La città di Berlino è alle prese, in questi mesi, con un grave dilemma. Non possiamo dire trattarsi di un dilemma che tormenta le giornate dei comuni cittadini, ma la questione, pur demandata a esperti e amministratori, finirà per influire molto sulla città, sul suo carattere più profondo.

Il dilemma è semplice: dovrà la Gemäldegalerie - museo che ospita la più prestigiosa collezione tedesca di arte europea dal XIII al XVIII secolo, ivi comprese opere di Caravaggio, Tiziano, Rubens, Vermeer e Rembrandt - sloggiare per concedere nuovi spazi alla Neue Nationalgalerie, ovvero la Galleria nazionale di arte moderna? Il problema è posto dalla donazione, da parte dell'industriale miliardario Heiner Pietzsch, di una favolosa collezione di arte moderna, donazione effettuata a condizione che le opere vengano esposte in un apposito museo, ovvero in un preciso e strutturato contesto di modernità. Niente miscugli, dunque: Caravaggio e Jackson Pollock non potranno convivere.

Da qui, il dilemma: è opportuno riporre i capolavori antichi per esporre quelli più recenti o la tradizione dovrà averla vinta? Il dibattito è aperto: a favore di Caravaggio e company c'è il fatto che le loro opere hanno superato la prova del tempo, condizionando tutta l'arte successiva; tuttavia, i difensori dell'arte moderna sostengono, non a torto, che privilegiare sempre e comunque l'antico induce una forzosa e mistificante sospensione del tempo artistico.

Che fare, dunque? Berlino è posta di fronte a una difficile decisione per la quale noi non possiamo certo aiutarla. Possiamo però impegnarci su una riflessione: con il passare degli anni, dei secoli anzi, e con l'arricchirsi dell'avventura umana è probabile che avremo bisogno di musei sempre più grandi. Quel che è certo, è che ci serviranno cervelli molto più spaziosi.

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