L’importante è arrivarci. A capire, intendo. Io, per esempio, soltanto ieri ho realizzato l’importanza di quei fogli, foglietti e fogliettoni commerciali che ogni mattina trovo nella cassetta della posta.
Per anni mi sono occupato di loro solo per trasferirli nella spazzatura (reparto carta da riciclare); poi, finalmente, la folgorazione: quale ignoranza ottenebrava la mia mente, quale empietà muoveva il mio braccio! Ciò che trasferivo nella spazzatura altro non era che la forma più alta di letteratura prodotta dal XXI secolo, distribuita gratis alla porta di ognuno e non più conservata, quasi tumulata, in quei superbi sacrari chiamati librerie.
Questi fogli, invece, sono allegri e democratici. Innanzitutto sono pieni di "offerte" e non di "capitoli", di "occasioni" e non di "prefazioni". Non conoscono ponderose note a fine testo e rinunciano alle bibliografie in favore di pupazzi, disegnini e sorridenti famiglie schierate, da babbo a figlioletti, in cornici di esemplare nitore.
I testi, certo, sono un poco sorprendenti per chi è abituato al vecchiume della narrativa e della saggistica. Brevi e stringenti, propongono senza vergogna scambi merce/denaro. Un certo prodotto, mi si dice, costa 10 euro qualora se ne compri una sola confezione ma 24 all’acquisto di tre. Come dire: il prodotto costa 10 ma a te, amico che ne accumuli di più, lo faccio pagare 8. A me sorge invero un’obiezione: che il prodotto costi 8 ma al bastardo che si ostina a volerne un solo esemplare, per punizione, viene fatto pagare 10. Ma dev’essere colpa mia, ovvero della vecchia mentalità fatta di idee astratte e confuse. Mano a mano che sfoglio e leggo questa letteratura, le nubi si squarciano e, alla luce di questi lievi sonetti, di queste liriche nel dolce stil novo dello scambio, del profitto, della propaganda e dell’incantamento, tutto sembra finalmente avere un senso. Tutto, dico: la vita, la morte. Perfino la politica.
Per anni mi sono occupato di loro solo per trasferirli nella spazzatura (reparto carta da riciclare); poi, finalmente, la folgorazione: quale ignoranza ottenebrava la mia mente, quale empietà muoveva il mio braccio! Ciò che trasferivo nella spazzatura altro non era che la forma più alta di letteratura prodotta dal XXI secolo, distribuita gratis alla porta di ognuno e non più conservata, quasi tumulata, in quei superbi sacrari chiamati librerie.
Questi fogli, invece, sono allegri e democratici. Innanzitutto sono pieni di "offerte" e non di "capitoli", di "occasioni" e non di "prefazioni". Non conoscono ponderose note a fine testo e rinunciano alle bibliografie in favore di pupazzi, disegnini e sorridenti famiglie schierate, da babbo a figlioletti, in cornici di esemplare nitore.
I testi, certo, sono un poco sorprendenti per chi è abituato al vecchiume della narrativa e della saggistica. Brevi e stringenti, propongono senza vergogna scambi merce/denaro. Un certo prodotto, mi si dice, costa 10 euro qualora se ne compri una sola confezione ma 24 all’acquisto di tre. Come dire: il prodotto costa 10 ma a te, amico che ne accumuli di più, lo faccio pagare 8. A me sorge invero un’obiezione: che il prodotto costi 8 ma al bastardo che si ostina a volerne un solo esemplare, per punizione, viene fatto pagare 10. Ma dev’essere colpa mia, ovvero della vecchia mentalità fatta di idee astratte e confuse. Mano a mano che sfoglio e leggo questa letteratura, le nubi si squarciano e, alla luce di questi lievi sonetti, di queste liriche nel dolce stil novo dello scambio, del profitto, della propaganda e dell’incantamento, tutto sembra finalmente avere un senso. Tutto, dico: la vita, la morte. Perfino la politica.
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