Nei confronti del leader russo Vladimir Putin, i giornali occidentali commettono ogni sorta di gaffes. Ciò accade quando si ostinano a sostenere il suo gioco e, nonostante l'atteggiamento evidentemente buffonesco ostentato in pubblico, accondiscendono, sia pure con misurata ironia, a illustrarne le gesta con espressioni come "super macho".
È accaduto anche ieri quando, convenientemente seguito da un codazzo di fotografi, Putin si è immerso in tuta da sub in un corso d'acqua nei pressi di un sito archeologico nel sud della Russia, riemergendone con un paio di «anfore antiche» recuperate «a due metri di profondità». Qualunque mamma, vedendo riapparire il figliolo da una pozzanghera con un mano un paio di porcherie fangose, avrebbe detto «riporta quella robaccia dove l'hai trovata e lavati le mani». Non la stampa che, ancora una volta, ha descritto Putin come "super macho". Passi la stampa russa, dove ogni omissione di elogio al premier è passabile di frustate se non peggio, ma nulla giustifica quella occidentale la quale, riposta ogni larvata ironia, dovrebbe beffeggiare apertamente chiunque cerchi di farsi passare per "super macho" dopo il 1974.
Non è la prima volta che Putin cerca di vendere un'immagine da duro: già si era fatto fotografare a petto nudo nelle foreste e, interpretazione tra le meno riuscite, da uomo politico accanto ad altri leader mondiali. Stavolta ci ha provato con le anfore, che saranno pure antiche, ma non quanto il trucco alle quali si sono prestate.
È accaduto anche ieri quando, convenientemente seguito da un codazzo di fotografi, Putin si è immerso in tuta da sub in un corso d'acqua nei pressi di un sito archeologico nel sud della Russia, riemergendone con un paio di «anfore antiche» recuperate «a due metri di profondità». Qualunque mamma, vedendo riapparire il figliolo da una pozzanghera con un mano un paio di porcherie fangose, avrebbe detto «riporta quella robaccia dove l'hai trovata e lavati le mani». Non la stampa che, ancora una volta, ha descritto Putin come "super macho". Passi la stampa russa, dove ogni omissione di elogio al premier è passabile di frustate se non peggio, ma nulla giustifica quella occidentale la quale, riposta ogni larvata ironia, dovrebbe beffeggiare apertamente chiunque cerchi di farsi passare per "super macho" dopo il 1974.
Non è la prima volta che Putin cerca di vendere un'immagine da duro: già si era fatto fotografare a petto nudo nelle foreste e, interpretazione tra le meno riuscite, da uomo politico accanto ad altri leader mondiali. Stavolta ci ha provato con le anfore, che saranno pure antiche, ma non quanto il trucco alle quali si sono prestate.
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