La Grande Fonte di Energia Alternativa rimane la pietra filosofale del nostro tempo. Estrarre combustibile pulito e a basso costo da materiali di cui c’è abbondanza e non particolare necessità (come l’idrogeno, l’acqua del mare e le dichiarazioni di Capezzone) sarebbe la soluzione ai nostri problemi di società affamata di energia. Purtroppo, la ricerca non è facile e procede, quando procede, con progressi infinitesimali.
Una speranza giunge ora dalla Scozia, dove alcuni ricercatori sono riusciti a ottenere un liquido combustibile da due prodotti di scarto del whisky. La notizia giunge gradita per due motivi: offre un’alternativa sia all’estrazione del petrolio, operazione che, come ben sa la fauna del Golfo del Messico, comporta alcuni rischi, sia ai quei guidatori i quali, essendo impediti dalla legge a introdurre whisky in se stessi, potranno almeno introdurlo nel serbatoio dell’automobile.
Sostenuti da queste considerazioni, per qualche momento ci siamo crogiolati nella piacevole sensazione di aver risolto i problemi del mondo. Sensazione durata cinque minuti: ovvero fino a quando abbiamo individuato il punto debole dell’intera operazione. Questo: se il nuovo combustibile è fatto con gli scarti del whisky, sarà necessario produrre più whisky e, di conseguenza, occorrerà anche berne di più, con l’aumentato rischio che qualche entusiasta dell’Energia Alternativa finisca - leggi o no - per mettersi al volante. E il sabato sera, con tutti ’sti ecologisti in strada, finirà per diventare un incubo...
Una speranza giunge ora dalla Scozia, dove alcuni ricercatori sono riusciti a ottenere un liquido combustibile da due prodotti di scarto del whisky. La notizia giunge gradita per due motivi: offre un’alternativa sia all’estrazione del petrolio, operazione che, come ben sa la fauna del Golfo del Messico, comporta alcuni rischi, sia ai quei guidatori i quali, essendo impediti dalla legge a introdurre whisky in se stessi, potranno almeno introdurlo nel serbatoio dell’automobile.
Sostenuti da queste considerazioni, per qualche momento ci siamo crogiolati nella piacevole sensazione di aver risolto i problemi del mondo. Sensazione durata cinque minuti: ovvero fino a quando abbiamo individuato il punto debole dell’intera operazione. Questo: se il nuovo combustibile è fatto con gli scarti del whisky, sarà necessario produrre più whisky e, di conseguenza, occorrerà anche berne di più, con l’aumentato rischio che qualche entusiasta dell’Energia Alternativa finisca - leggi o no - per mettersi al volante. E il sabato sera, con tutti ’sti ecologisti in strada, finirà per diventare un incubo...
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