Oggi ci occuperemo – finalmente – di un argomento di grande importanza: perché nessuno fischietta più? Non guardatemi così: l’affermazione è scientificamente e statisticamente comprovata. Certo, ancora si incontra qualche isolato fischiettatore ma, nella migliore delle ipotesi, non offre che brevi fraseggi, espettorazioni-lampo che subito spariscono nella vergogna. Altra cosa erano i fischiettatori di un tempo che si concedevano brani interi, sinfonie quasi, e non smettevano finché non era completato il lavoro al quale amavano accompagnare il loro talento sonoro: il postino finiva di fischiettare all’ultima raccomandata, il fornaio s’azzittiva solo all’abbassarsi della saracinesca.
C’era anche chi cantava a pieno volume. Nei paesi, lo si sentiva a chilometri di distanza: “Granadaaaa, città del sole e dei fiooor...” A rendere omaggio ai liberi cantanti in libera professione, ci fu un famoso Carosello: quello realizzato da Pasolini con Ninetto Davoli garzone di fornaio che pedalava il mattino presto cantando (e stonando) a squarciagola. Oggi è facile trovare quei filmati su YouTube, ma anni fa con alcuni amici passammo una serata a spaccarci la testa nel tentativo di ricordare la canzone sventagliata dal Ninetto ciclista (in realtà dello spot ci sono più versioni, che comprendono tra l’altro “Quanto è bella lei” e “La bambola”).
Il Ninetto cantante – nel Carosello ribattezzato “Gigetto” - faceva sorridere ma non passava per matto: personaggi così esistevano davvero. Purtroppo, sono scomparsi. Certo perché non c’è più bisogno di farsi la musica da soli, visto che possiamo portarla in tasca e ascoltarla con gli auricolari. Chi fa musica, oggi, la fa sul serio, con gli strumenti, e subito registra un mp3, ha la sua pagina Facebook e tormenta gli amici perché gli mettano il “like”. Nessuno poteva mettere “like” alla versione reale del Gigetto che passava per strada: nessuno sapeva neppure cosa fosse un “like”. Però in cuor nostro Gigetto lo amavamo, anche se stonava. Specie se stonava. Forse perché era uno spirito libero che non si lasciava mai mettere in pausa.
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