Fatale invenzione

Con la tipica irruenza britannica, quando è stata comunicata loro la notizia gli scienziati hanno quasi rischiato di rovesciare un po’ di tè nel piattino. Fortunatamente si sono presto ripresi e hanno comunicato di essere giunti al «cospetto di una delle più importanti scoperte» mai effettuate sulle coste della Gran Bretagna.

In sintesi, la scoperta è questa: una bassa marea lungo la costa di Norfolk, nell’Est dell’isola, ha portato alla luce una serie di impronte. Si tratta di impronte umane e ciò che le rende particolari è che sono state lasciate all’incirca 800mila anni fa. Sarebbero le più vecchie - “antiche” è un termine insufficiente - mai rilevate fuori dal continente africano: laggiù ne esistono anche di più remote ma, in quanto all’Europa, le “pedane” britanniche non temono confronti.

Come tanti tesori rimasti miracolosamente al riparo dall’azione corrodente del tempo, anche le impronte di Norfolk sono sparite poco dopo essere scoperte, di nuovo inghiottite dal mare. Gli scienziati sono tuttavia riusciti a documentarle in foto e video prima dell’inevitabile oblio.

Le impronte raccontano, a loro modo, una storia: come tutte le storie anche questa è solo parzialmente completa e spetta a noi riempire, con la fantasia, i vuoti che la alleggeriscono. Secondo gli scienziati, le impronte, diverse tra loro, potrebbero essere state lasciate da una famiglia a passeggio sulla spiaggia. «Un gruppo con almeno un maschio adulto, forse altri maschi più piccoli, e una donna». È difficile pensare che la famigliola preistorica si fosse recata sulla spiaggia per ammirare il tramonto, ma ci piace pensare che, nelle stringenti necessità di sopravvivenza di quei tempi severi, un soffio di bellezza possa aver colpito quegli esseri, sollevandone, appena un poco, lo spirito.

Purtroppo gli scienziati non possono aiutarci a seguire, alla lettera, gli altri passi di quella lontana famiglia. E, paradossalmente, del fallimento dobbiamo ringraziare il progresso: questo particolare capitolo dell’avventura umana si è infatti concluso con la fatale invenzione delle pattine

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