Fiction

Fiction

La signora Malinpeggio mi ha ormai abituato a tutto e dunque non avrebbe dovuto sorprendermi il vedere, ieri mattina, una lunga e lucidissima Mercedes nera parcheggiata davanti a casa sua. Neppure avrebbe dovuto stupirmi la presenza, accanto alla Mercedes, di un autista in livrea. E invece, ancora una volta, la cosa mi ha stupito. Così, sono rimasto in attesa che accadesse qualcosa.

Dopo qualche minuto, un'elegante signora bionda è uscita di furia e, rivolto all'autista un brusco “Andiamo!”, è salita in auto. Ho aspettato che la coda della Mercedes sparisse in fondo alla strada e, da quella personcina discreta che mi vanto di essere, sono corso a suonare il campanello.
La signora Malinpeggio ha aperto subito: “Beh? E' rimasto chiuso fuori di casa un'altra volta?” “No, no” ho replicato irrigidendomi un poco, “non si tratta di questo. Piuttosto, mi chiedevo chi fosse quella signora testé uscita da casa sua. Quella con il macchinone...” “Ho presente quale signora!” mi ha rimbrottato, “Se proprio vuole saperlo, venga dentro”.

Al tavolo della cucina, davanti a una fetta di torta di limone, la signora mi ha spiegato tutto: la visitatrice bionda era nientemeno che un dirigente della Rai incaricata delle fiction. “Volevano girare una serie su di me”. “Davvero! E come mai?” La signora mi ha guardato un po' storto: “Le sembra strano? Non sa che il pessimismo è di moda? I dirigenti tv sono molto attenti a questi trend...” “Già, già” ho riconosciuto io, “ma allora, quando si farà questa fiction?” “Non si farà un bel niente”. “Ma perché?” La signora ha avuto un sorriso vago: “Quella donna mi aveva quasi convinto, poi ha detto la cosa sbagliata”. “Che cosa ha detto?” “Ha detto: 'Questa fiction avrà un grande successo. Sono molto ottimista'. Capisce? Ho dovuto buttarla fuori”.

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