Filastrocche della Casta

- Il costo della Casta - l’ho trovato nella posta - mi è sembrato una batosta. Strillo «basta!» e mi unisco alla protesta, con lo scolapasta in testa.

- «Casta! Casta»! sbuffò secco l’iconoclasta, «ma quale casta è mai questa? Le dirò: mi par piuttosto lesta a unirsi alla festa e pertanto non si contesta chi la tratta da immodesta».

- Lo diceva l’Ecclesiaste: niente è peggio delle Caste. Lo confermarono i Proverbi: nelle Caste son superbi. E chi ancora ha cautele, lo domandi a Ezechiele.

- «La Casta non mi basta» stabilì il cineasta, «avrei certe pellicole da turbare le matricole, se le vedono i veterani mi finiscon sui divani. Sarà il successo dei successi e vi metteremo genuflessi. Purché vengano trasmesse!»

- «La Casta è rimasta» annunciò il giornalista, «ha fatto un salto da ginnasta e s’è infilata la parrucca da rasta. Si è nascosta dietro l’asta e, dopo un giro di canasta, è tornata straentusiasta. Tanto è vero che, nefasta, essa ancora ci sovrasta».

- «La Casta mi gusta» esclamò l’orgiasta, «con essa si impasta, si pregusta la locusta e si apprezza la vetusta. Se qualcuno si disgusta, lo si manda in filibusta e se ancora ci contrasta, gli si allunga un fuoribusta. Fin che cresce la catasta, che c’importa se devasta?»

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