Finanziati e rimborsati

Trovo rinfrancante che iniziativa personale, creatività e fantasia si facciano strada anche attraverso il deserto accidentato dell’attuale economia. Immaginate l’acqua di un ruscello scansare massi, banchi di sabbia e aride elevazioni per avanzare comunque, con ostinazione paziente e incrollabile.

Massi e aride elevazioni potrebbero rappresentare le tradizionali fonti di finanziamento - banche, eccetera - che visti i tempi sono sempre meno disposte a correre rischi. Ma progetti e idee riescono ancora, per fortuna, a trovare risorse e questo grazie a sistemi alternativi facilitati dalla Rete.

Si segnalano in particolare le piattaforme online attraverso le quali chiunque abbia un progetto artistico, commerciale o industriale può rivolgersi al pubblico e avviare una raccolta di denaro. I nomi più famosi sono forse kickstarter.com e, per quanto riguarda la musica, musicraiser.com. Le piattaforme raccolgono i progetti, li presentano efficacemente e li promuovono attraverso Twitter e Facebook.

Ecco perché, negli ultimi tempi, a qualcuno di voi sarà capitato di essere invitato o invitata a finanziare con dieci euro o anche meno questo o quel progetto, questo o quel cantautore, questo o quel cineasta. Una forma di mecenatismo particellare che mi sembra notevole: è democratica e indipendente insieme. Per questo ve la segnalo e annuncio di approvarla incondizionatamente.

Non basta: almeno in un caso parteciperò in concreto, sia pure modestamente, alla realizzazione di un progetto.

Ciò detto, vorrei essere autorizzato a un sogno: che per ogni talento finanziato e per ogni genio valorizzato, un raccomandato, un bidone, un pallone gonfiato, un fenomeno da circo, un miracolato e un frignone da fiera intellettuale possa rimborsarci con dieci euro per il tempo in cui ci ha annoiato e molestato. Se ciò diventasse realtà, c’è da scommettere che vivremmo in un paese di miliardari.

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