Frasi storiche

D’accordo: non tutti i giorni si prestano a una frase storica. Eppure qualche giorno dovrà pure essere adatto, altrimenti non avremmo frasi storiche e i libri di storia sarebbero molto più sottili.

Di sicuro, però, il giorno domenica 26 agosto 2012 è stato particolarmente privo di frasi storiche. Lo so con certezza, perché ho fatto scorrere le agenzie da cima a fondo e non ho trovato neppure l’abbozzo di una frase storica.

Chissà, forse era l’aria di fine estate, forse dichiarazioni esplosive, di profondità poetica e spessore filosofico, i protagonisti dell’attualità le hanno riservate per la ripresa autunnale: sta di fatto che se qualcosa di storico c’è stato nella domenica 26 agosto è stato proprio la perfetta mancanza di ogni storicità. Si fosse trovato a passare nei pressi del Rubicone, l’altroieri Cesare non sarebbe riuscito a tirar fuori niente di più che un «dài, passiamo», figurarsi «il dado è tratto». In mancanza di altro, l'agenzia Ansa si è preoccupata di raccogliere le dichiarazioni di Beppe Grillo il quale ha chiamato «fallito» Bersani che a sua volta lo aveva definito «fascista». Antonio Di Pietro, sempre una certezza quando c’è da elevare il dibattito, si è invece riferito a Bersani come al «bue che dà del cornuto a un asino».

Devo ammettere che ho trovato, se non proprio storiche, almeno sorprendenti le parole del presidente della Bundesbank Jens Weidmann il quale, intervistato da Spiegel, ha detto testualmente: «Non ho ricevuto telefonate da Obama». Vi sembrerà incredibile, ma anche a me domenica è successa la stessa cosa: neanche l’ombra di telefonate da Obama. A parte questo, la giornata si è tristemente conclusa senza frasi degne di nota. Poco male, in fondo, se qualcuno non si fosse preso la briga di comunicarci tutte le altre.

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