Scusi, da che parte vado per la felicità? Punti a Nord, sempre dritto. Chi pensa alle brume nordiche come dispensatrici di malinconie, si ricreda: il Settentrione – inteso in senso mondiale, non padano – è il Paradiso terrestre. A detta, questo, dei suoi stessi abitanti i quali si attribuiscono un più alto grado di felicità rispetto a tutti gli altri cittadini della Terra.
Lo abbiamo scoperto leggendo il recente rapporto pubblicato dall’assemblea delle Nazioni unite che riferisce di un sondaggio realizzato tra il 2010 e il 2012. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare il proprio grado di soddisfazione nella vita in base a un sistema di valutazione da 1 a 10. Le Nazioni che hanno ottenuto i coefficienti più alti si sono attestate intorno al 7,6 e, come dicevamo, sono quasi tutte raggruppate nel settore nordico del pianeta.
Ecco la classifica dei venti Paesi più felici: 1. Danimarca, 2. Norvegia, 3. Svizzera, 4. Olanda, 5. Svezia, 6. Canada, 7. Finlandia, 8. Austria, 9. Islanda, 10. Australia, 11. Israele, 12. Costa Rica, 13. Nuova Zelanda, 14. Emirati Arabi, 15. Panama, 16. Messico, 17. Stati Uniti, 18. Irlanda, 19. Lussemburgo. 20. Venezuela.
Come si vede, brilla in modo accecante per la sua assenza l’Italia. Ma come? Che fine hanno fatto il buon cibo, la “dolce vita”, l’arte, le dolcezze di certi paesaggi, il clima ancora mite di certe contrade? Tutte queste cose, si direbbe, fanno pensare agli stranieri che gli italiani siano felici: i diretti interessati la pensano diversamente.
Guardiamo dunque alla classifica: che cosa accumuna quei Paesi così soddisfatti di se stessi (a parte la predominanza dei maglioni sui sandali, segno che il clima, come induttore di felicità, è altamente sopravvalutato?) Così a occhio, si direbbe la ricchezza, la buona amministrazione e una bassa densità abitativa.
Non resta che metterci una pietra sopra e, al più presto, concederci una buona mangiata. Un’altra porzione, please.
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