Futuro presente

Stiamo qui a preoccuparci dell’economia, dei mutevoli umori della Borsa, dei cieli imbronciati della finanza e, volendo riassumere, del nostro incerto futuro, quando la notizia importante, epocale direi, è appena qualche pagina più in là. Lo hanno annunciato ieri i giornali: un’équipe medica dell’Università di Montpellier (Francia) ha avuto successo in un esperimento di inversione dell’invecchiamento cellulare. In breve, i medici sono riusciti a far ringiovanire cellule prelevate da individui dai 74 ai 101 anni di età.

Non più tardi dell’altro ieri, gli stessi giornali annunciavano che l’umanità è giunta a quota 7 miliardi. Ora, basta mettere in relazione le due notizie per capire come l’uomo abbia tagliato un traguardo storico. Questi 7 miliardi di individui rappresentano l’umanità "definitiva": se la tecnica anti-invecchiamento di Montpellier verrà infatti applicata su vasta scala, ecco che gli uomini presenti oggi sulla Terra sono, grosso modo, gli uomini che saranno "per sempre" presenti sulla Terra. Probabilmente, continuerà a esserci un travaso cellulare (ovvero la morte di cellule - e di individui vecchi - e la nascita di cellule nuove - e di individui nuovi) solo nei Paesi più poveri e arretrati: di quelli però nessuno si è mai occupato prima, non si vede perché dovremmo incominciare proprio adesso.

Insomma, con il superamento della vecchiaia e, in ultima analisi, della morte, abbiamo affrontato il problema del futuro, cancellandolo. Il futuro, beninteso, non il problema.

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