L'imminente matrimonio tra il principe William e Kate Middleton - previsto per il 29 aprile - ha riportato in auge un vecchio relitto: il galateo. Se ne parla come di un nuovo gadget: più per il suo carattere ludico che non per il contenuto in sé. Tanto è vero che, anche nello scrivere le regole del galateo, si è perso il galateo dello scrivere: essere chiari e non dire scempiaggini.
In un articolo di buoni consigli su come comportarsi in caso di invito a un matrimonio si leggono alcuni passaggi memorabili. “Controllate nella busta il cartoncino che riceverete per controllare chi esattamente è invitato”. Buono a sapersi. “Se siete autorizzati a portare con voi un ospite, l'invito reciterà: 'Signor John Phelps e ospite'”. Perché chiunque non si chiami John Phelps (la maggioranza di noi) dovrebbe ricevere un invito del genere non viene precisato. Evidentemente l'articolista ha fretta e passa oltre: “Se i nomi dei vostri bambini non sono riportati sull'invito, vuol dire che non sono invitati. Non aggiungeteli voi”. Per essere un insegnante di galateo, l'articolista è un vero cafone. Per chi ci ha preso? Chi diavolo aggiunge nomi a un invito? Ma lui non si perde in sottigliezze e bada al sodo: “Alla cerimonia” dice, “dovrete sfoggiare il vostro miglior comportamento. Arrivate presto. Procuratevi una mappa per sapere in anticipo dove parcheggiare”. Certo! Gentaglia come noi potrebbe piantare l'automobile dritto davanti al portone della chiesa. O magari, in tutto questo, si riferiva a John Phelps.
In un articolo di buoni consigli su come comportarsi in caso di invito a un matrimonio si leggono alcuni passaggi memorabili. “Controllate nella busta il cartoncino che riceverete per controllare chi esattamente è invitato”. Buono a sapersi. “Se siete autorizzati a portare con voi un ospite, l'invito reciterà: 'Signor John Phelps e ospite'”. Perché chiunque non si chiami John Phelps (la maggioranza di noi) dovrebbe ricevere un invito del genere non viene precisato. Evidentemente l'articolista ha fretta e passa oltre: “Se i nomi dei vostri bambini non sono riportati sull'invito, vuol dire che non sono invitati. Non aggiungeteli voi”. Per essere un insegnante di galateo, l'articolista è un vero cafone. Per chi ci ha preso? Chi diavolo aggiunge nomi a un invito? Ma lui non si perde in sottigliezze e bada al sodo: “Alla cerimonia” dice, “dovrete sfoggiare il vostro miglior comportamento. Arrivate presto. Procuratevi una mappa per sapere in anticipo dove parcheggiare”. Certo! Gentaglia come noi potrebbe piantare l'automobile dritto davanti al portone della chiesa. O magari, in tutto questo, si riferiva a John Phelps.
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