Gian Burrasca globale

Gian Burrasca globale

Questa faccenda di Wikileaks la trovo divertente. Certo, potrebbe far esplodere il mondo ma, guardiamoci in faccia, ve ne importerebbe poi molto? Solo se avete appena cambiato la macchina, credo.
Io la trovo buffa perché, da ragazzo, ho molto apprezzato «Il giornalino di Gian Burrasca» e lo spiattellamento globale lanciato dal sito di Julian Assange mi ricorda da vicino le imprese del tremendo monello toscano creato da Vamba.
Ricorderete come egli raggiungesse la massima efficienza di incompreso birbone quando rendeva pubbliche, trascinandole al centro del palcoscenico familiare, riposte confidenze e taglienti quanto privatissime opinioni. Eccolo dunque correre a mostrare al signor Rodolfo (non ricordo se si chiamava proprio così ma, insomma, siamo nei dintorni), fidanzato della sorella maggiore, il diario tenuto dalla medesima, sottoponendogli, in particolare, quel passaggio in cui ella lo metteva in ridicolo per il suo aspetto fisico e lo definiva «pomposo e insopportabile».
Ne conseguiva uno scandalo familiare, con rottura del fidanzamento e gran sbattere di porte, pianti a fontana, scenate apoplettiche del padre e, infine, il confinamento di Gian Burrasca nella sua stanzetta, tutto solo ad aggiornare il giornalino; costretto in piedi, oltretutto, dal sedere in fiamme per le "busse" ricevute. Se ci pensate bene, converrete che, con ogni probabilità, sarà proprio questa la fine di Julian Assange.

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