Giornata dell’Uomo

Molti di noi, scioccamente, se la sono lasciati passare sopra la testa. Ciò non toglie che martedì scorso, 13 agosto, fosse la Giornata internazionale dei Mancini.

La circostanza, quasi ignorata in Italia, è invece molto sentita in altri Paesi del mondo, quelli più avanzati. Negli Stati Uniti d’America, per esempio, se ne è parlato molto: giornali e tv hanno dato grande spazio alla Giornata e riviste autorevolissime hanno dedicato lunghi articoli alla “mancinità”, notando come questa caratteristica sembri appartenere a leader di assoluto livello, illuminati, decisi e anche belli da vedere. Tutto questo è stato scritto e diffuso perché gli Stati Uniti sono un Paese avanzato e civile: che poi il presidente Barack Obama sia egli stesso un mancino rappresenta soltanto una ininfluente coincidenza.

Da un punto di vista più generale, potremmo dire che la Giornata internazionale dei Mancini è un tassello, un mattoncino, di un corposo edificio celebrativo che, ormai, occupa ogni singolo giorno del calendario. Ci sono le ricorrenze religiose, naturalmente, e poi quelle civili, militari e storiche. Si ricordano malattie incurabili, patologie dell’infanzia, sindromi degenerative. Abbiamo giornate nelle quali riflettere su tragedie, catastrofi, stragi e stermini; il calendario offre momenti di celebrazione per traversate, battaglie, scoperte di interi continenti, fondazioni di città, distruzioni delle medesime, assedi, battaglie, rivoluzioni, sommosse, incoronazioni, detronizzazioni, fondazioni, separazioni e unificazioni.

Tutto ciò perché ogni giorno abbia la sua carica emotiva, trasmetta un impulso di solidarietà, un sentimento di appartenenza, un moto di vergogna o un sussulto di orgoglio.

Mi chiedo - e premetto che si tratta del trascurabile desiderio di un omino - se non sia il caso di mantenere un giorno, uno solo, libero da etichette e celebrazioni. Un giorno in cui non essere né partecipi né solidali: 24 ore di permesso dalla nostra socialità. Una parentesi egoista e indifferente. Volendo, potremmo chiamarla Giornata dell’Uomo.

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