Giovani

Giovani

Volete sapere che cosa pensano i giovani? Collegatevi a Internet. Troverete luoghi dove i giovani scrivono su argomenti a loro piacere. Nessun direttore di mezza età, infatti, avanzerebbe specifiche richieste per articoli dal titolo «Che cosa sono quei bozzi sulle tue braccia?», oppure «Risposte alle mie parole crociate rifiutate dal New York Times» e «Le mie tre peggiori sbornie (con foto)».

Questa roba, evidentemente, è scritta da giovani per altri giovani senza che gente "vecchia" gliene chieda conto. Si tratta di autentici reportage "dal fronte" della gioventù: nessun filtro né sottotitoli.

A essere sincero, la lettura si rivela un poco deludente. Come spesso accade - e come, ironicamente, è accaduto a tutti i giovani, anche a quelli ora vecchissimi - un eccesso di confidenza con le parole corrisponde a uno scarso interesse per il contenuto. C’è curiosità, e parecchia, per il corpo e per ciò che al corpo capita quando è spinto ai limiti. Purtroppo, non è che le possibili reazioni siano infinite: per questa ragione, finiamo per leggere di vomito più spesso di quanto sia desiderabile. Appena oltre il corpo, e i suoi rivolgimenti interni, si stende una nebbia nella quale i giovani autori faticano a orientarsi e nella quale sbracciano con impagabile energia.

Siccome, a essere onesto, è più o meno ciò che accade anche a me nonostante sia un ex giovane, eccomi a provare, davanti all’opera scritta, un sentimento inedito: detesto il libro, mi piace l’autore.

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