Gracilizzazione

La civilizzazione, sapete: quella cosa praticamente scomparsa nei parcheggi dei centri commerciali ma, qui e là, ancora esistente o, se preferite, ancora in vigore se non proprio praticata. Della civilizzazione e dei suoi effetti sul corpo umano si occupa un interessante studio dell’Università di Zurigo. In sintesi, i ricercatori hanno voluto scoprire come il crescente grado di emancipazione dal lavoro meramente fisico che caratterizza all’incirca gli ultimi diecimila anni dell’umanità, abbia inciso sulla nostra anatomia. Ebbene, i suddetti scienziati hanno scoperto l’ovvio: siamo diventati delle mezzeseghe.
Prendiamo la struttura ossea: il confronto con scheletri antichi - tipo quelli delle mummie egizie - hanno rivelato una perdita di consistenza pari a più del 15 per cento. Nel contempo, è aumentata la statura media e scesa la densità dei peli. Se ne deduce che, per immaginare correttamente il passato, dobbiamo figurarci la Terra come un posto abitato esclusivamente da individui in tutto simili a Lucio Dalla.
Nel complesso, gli scienziati chiamano la trasformazione dei nostri corpi "gracilizzazione" e la attribuiscono, come detto, al progressivo affrancamento dalla fatica fisica. Insomma, se oggi una mummia, per sortilegio, dovesse riaprire gli occhi e posarli su di noi, ci troverebbe sì piuttosto alti ma anche parecchio smunti e mingherlini. E sottovaluterebbe tragicamente la nostra pericolosità.

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