Gratta la pancia

Non vorrei proprio suonare razzista, ma non c'è grasso più grasso di un cinese grasso. Sarà perché la vista di un orientale sovrappeso cozza contro la nostra idea, ben radicata quanto stereotipata, di una popolazione snella, addirittura pelle e ossa, che vive di riso e poco altro: fatto sta che un cinese rotondo sembra, in qualche modo, più rotondo di chiunque altro.

Se ne devono essere accorti anche a Pechino perché, riferisce la stampa locale, la città sta per varare un'imponente campagna per combattere l'obesità. Una "malattia" che credevamo tutta occidentale e che invece ritroviamo all'ombra della Città Proibita. Come sempre quando a Pechino qualche ente governativo promuove un'iniziativa, si intende che lo fa su larga e soprattutto lunga scala. Il programma anti-obesità durerà cinque anni e offirà ai residenti la possibilità di accedere a informazioni dettagliate circa i valori nutrizionali, il calcolo delle calorie e l'impostazione di efficaci (e ragionevoli) percorsi per perdere peso. Secondo i dati ufficiali, l'obesità tra gli adulti nella capitale cinese è aumentata significativamente nel giro di pochi anni: dal 19,1 per cento del 2011 al 21,9 nel 2014. In altre parole, un pechinese su cinque è obeso.

Come avrete già immaginato, c'è una riflesso tutto cinese in questa storia che, altrimenti, potrebbe sembrare piuttosto scontata. Il riflesso è il seguente: i cittadini che per tre mesi avranno seguito un programma di dimagrimento, ottenendo i risultati previsti, saranno premiati attraverso un'apposita "riffa". In altre parole, il loro sforzo verrà riconosciuto e gratificato da regali estratti a sorte. Non sembra una cattiva idea, a patto, naturalmente, che il montepremi di cui sopra non consista nell'equivalente orientale di caciotte e prosciutti. Conoscendo le bizzarrie del sistema amministrativo cinese non è possibile escluderlo a priori. Se così non fosse, l'idea sarebbe da prendere in considerazione anche da noi: Gratta la pancia e Vinci.

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