Guarda che luna

Avete per caso visto la “luna rossa”? Io non potrei rispondere di sì, anche se diligentemente ho guardato per aria. Il fatto di trovarmi in cantina deve aver interferito in qualche modo con l'osservazione. Scherzo: ho in effetti guardato il cielo ma le condizioni meteo e la posizione della casa non mi hanno favorito. Poco male: più che “vederle” queste ricorrenze astronomiche è bello “viverle” o, in altre parole, farle presenti a noi stessi.

Basta l'idea che il prossimo fenomeno di “luna rossa” accadrà nel 2033, quando io avrò 70 anni (o non avrò anni del tutto: c'è sempre la possibilità che venga sparato prima nel Grande Infinito) per mettere in relazione con sufficiente saggezza il tempo umano e quello astronomico. Non bastasse il tempo, mettiamoci pure lo spazio: un calcoletto sulle distanze tra pianeti e pianeti, tra stelle e stelle e tra galassie e galassie, basterà a illustrare come la nostra condizione sia quella di chi siede su una capocchia di spillo e si preoccupa se il Milan pareggerà a Genova (comunque la risposta è no).

Se proprio non vogliamo aspettare il 2033, possiamo sempre mettere la sveglia sul 2 agosto 2027, quando invece è prevista un'eclissi solare totale visibile anche dall'Italia, oppure, per chi volesse prendersela più comoda, sul 3 settembre 2081 quando l'oscuramento della nostra stella dovrebbe offrire qui al Nord uno spettacolo ancora più lungo e drammatico. L'importante è convincersi che c'è da aspettare e accogliere l'idea che i corpi celesti si muovono in un tempo – anzi, in uno spazio-tempo – solenne e quieto, ostinato e gigantesco. Niente a che vedere con le nostre bevi intemperie, con l'impazienza che ci muove i nervi e la pretesa che le ore si contraggano o si dilatino a nostro piacimento. Così, non mi permetterei mai di considerare una luna inondata da raggi luminosi a lunga frequenza o il sole mascherato per qualche minuto da un altro corpo celeste come semplici “stranezze”: piuttosto, si tratta di segnali con cui il cosmo attira l'attenzione sulla sua incessante superiorità.

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