Html5

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Di nuovo ho incontrato Bicio Crosetti per strada e  stavolta avrei preferito non conoscerlo.

Bicio, forse lo ricorderete, è quel mio amico patito di tecnologia che, nonostante un accidentato percorso scolastico, è diventato "programming-consulting-financing manager" di una grande compagnia. Di suo, è una persona che trasmette entusiasmo. Questa volta, però, va oltre: sembra indemoniato. Si agita senza posa, le braccia e le gambe scattano come quelle di una marionetta. «Che cosa ti prende?» gli chiedo. «Vedi come è facile?» replica: «Inserire le animazioni è uno scherzo» «Bicio, non incominciamo: spiegami subito di che cosa stai parlando». Per tutta risposta prende ad agitarsi ancora di più. È come se mimasse qualcosa, una scena complessa, con vari personaggi. Borbotta; poi addirittura canta. Lo guardo supplichevole: «Smettila!». Sorride: «I video, capisci? Posso incorporare quanti video voglio!».

Lo afferro per un braccio: «Dimmi di che cosa stai parlando!». Bicio si guarda intorno, furtivo: «Cinque parole: Html5». «Non sono cinque parole, sono quattro lettere e un numero. Di che cosa si tratta?». «È il nuovissimo linguaggio per la programmazione dei siti web. Un codice rivoluzionario, flessibile, pieno di opportunità. Non solo per i siti tradizionali: anche per cellulari e tablet. Capisci la rivoluzione?». Apre le braccia in un ampio gesto, a comprendere il mondo intero: «Tutto può essere Html5!». Mi fissa con attenzione e scuote la testa: «Tranne te. Te non sei per niente Html5».

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