I nuovi Oscar

I nuovi Oscar

Pur avendo ammirato, come ogni anno, gli artisti che si sono guadagnati un Oscar per il loro lavoro in campo cinematografico, non posso esimermi dall’osservare come tutto il concetto del prestigioso premio sarebbe, a mio modesto avviso, da rivedere. Gli Oscar sono infatti un premio di gente del cinema per gente del cinema: gli spettatori potrebbero tranquillamente starsene a casa. Lo dimostra il fatto che le categorie in gara sono pensate nell’interesse degli addetti ai lavori: registi, attori, produttori, sceneggiatori, direttori della fotografia, eccetera. Ecco: a me piacerebbe venissero inserite alcune categorie che, ne sono convinto, potrebbero portare alle pellicole un più diretto riconoscimento del pubblico.
Qualche esempio:

- Oscar al film che, nei titoli di coda, rinuncia a comunicarci chi ha guidato il camion, comprato i panini e portato a far pipì il cane della protagonista.

- Oscar al film che, nella drammatica scena al pronto soccorso, mette in bocca al medico della rianimazione una battuta diversa da «lo stiamo perdendo!».

- Oscar al film di ambientazione sportiva in cui la partita finale termina 15-0, è decisa già dopo il primo tempo, e non bisogna aspettare che sul cronometro scatti l’ultimo secondo prima che venga segnato il punto decisivo.

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