I rimedi di nonna 2.0

Un tempo certi rimedi come la preparazione di tisane rinfrancanti, decotti benefici e impacchi antidolorifici erano affidati, per definizione, alla nonna. La cara vecchina, nonostante l’età, l’artrite e la memoria un po’ sfarfallante, era fatta d’imperio custode di una vasta selezione di saggezza spicciola, riunita sotto il nome, appunto, di “rimedi della nonna”. Difficile affidarle la responsabilità, oggi, di altri rimedi che tuttavia, per certi versi, apparterrebbero alla stessa categoria, rimedi che si trasmettono per prossimità e amicizia, per consiglio o per sussurro e che vanno ad aggiungersi all’antica stratificazione del sapere comune. La nonna avrebbe però difficoltà a maneggiarli, perché riguardano la tecnologia più avanzata, quella degli smartphone.

Circola da qualche tempo - trasmessa anche via web ma non per questo con meno familiarità e premura - la ricetta, o meglio il rimedio, per far durare di più la batteria dell’iPhone. È un problema che i possessori del telefonino in oggetto conoscono bene: l’iPhone, aggeggio davvero sorprendente sotto tanti aspetti, tende, specie nelle ultime versioni, ad asciugare la batteria con relativa velocità. Ecco allora che, quasi sottobanco, attraverso canali forse non ufficiali ma resi autorevoli da una certa bonarietà popolare, vanno divulgandosi liste di accorgimenti per rettificare il problema. Si spiega come convincere le “app” a funzionare con più discrezione, come costringere i circuiti interni a una salutare dieta di microvolt e si sottolineano gli errori più comuni che gli utenti, sventati giovinotti avidi di performances costose in termini di energia, potrebbero evitare se solo si conducessero con un po’ di decenza.

Tutto questo, se vogliamo, insegna che di questa saggezza spicciola, di questo portarsi”cum grano salis” c’è ancora bisogno: se poi vogliamo tornare ad affidarlo alla nonna, per me va bene. Almeno, però, promuoviamola a nonna 2.0.

© RIPRODUZIONE RISERVATA