Il buon nome

Il buon nome

La soluzione era semplice: perché non ci avevamo pensato? Ecco qui:

«(ansa) LONDRA, 12 LUG - News International ha appena registrato il dominio internet SunonSunday.co.uk, alimentando le teorie che presto un nuovo tabloid domenicale del gruppo potrebbe essere lanciato».

Capito? Se è parsa sospetta la rapidità con cui Rupert Murdoch - il magnate a capo del colosso mediatico News International - aveva liquidato una testata come "News of the World" (e i suoi 3 milioni di lettori) in seguito allo scandalo delle intercettazioni, una ragione c’era: lontana da lui l’idea di abbandonare la nave infestata dai fantasmi, aveva già in mente di cambiarle nome e di presentarla, verbalmente ridipinta, a un nuovo varo. Tecnica non inedita: affonda nei secoli, anzi, la convinzione che sia il nome, e non la cosa, a macchiarsi del vizio: cambiato nome, esorcizzato il demone.
In Cina vi è assoluta certezza che tra nome e oggetto vi sia perfetta risonanza. Ecco perché quando una società viene fondata, è indispensabile che abbia un nome propizio («Prosperosa e Felice Compagnia Per Lo Spurgo Dei Pozzi Neri») e quando un bimbo si ammala non c’è modo migliore di sottrarlo al morbo che registrarlo di nuovo all’anagrafe.
È evidente che un furbone come Murdoch e un miliardo di cinesi non possono sbagliare. Ecco perché, da oggi, l’Italia dovrebbe chiamarsi «Incantevole Penisola Senza Alcun Problema Finanziario».

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