Il colore della tazza

Il colore della tazza

In queste giornate di saldi elettorali - ma il peggio, temo, deve ancora arrivare - è opportuno proteggere le orecchie e ciò che rimane della nostra corteccia cerebrale trovando distrazione in notizie stimolanti e utili: per esempio, sarebbe interessante sapere di quale colore deve essere la tazza perché il sapore di una cioccolata calda sia valorizzato al massimo.

Voi scettici potreste dire che non c’è alcuna relazione tra il colore di un contenitore e le qualità intrinseche del contenuto. Non è così e lo dimostra un esperimento condotto in cooperazione tra le Università di Oxford, in Inghilterra, e di Valencia, in Spagna. Proponendo ad alcuni entusiasti volontari l’assaggio sempre della stessa cioccolata versata in tazze di colore diverso, i ricercatori hanno avuto modo di registrare un curioso fenomeno: l’aspetto della tazza condiziona vistosamente la percezione della bevanda. In altre parole, in tazze di alcuni colori la cioccolata sembrava più buona. Vi piacerebbe sapere di quali colori si tratta? Eccoli: arancione e crema.

Ancora una volta, voi scettici potreste obiettare che si tratta soltanto di un’illusione, di una specie di inganno che i sensi giocano a noi stessi. La mia replica è che avete ragione, le cose stanno proprio così: la cioccolata, in realtà, non migliora passando da un contenitore all’altro. Soltanto, "sembra" più buona. Questo dimostra però che, avendo ragione, avete nello stesso tempo torto perché, a livello di percezioni, ciò che "sembra" più buono, in questo caso più gustoso, "è" più buono e gustoso. Non c’è utile distinzione tra ciò che è e ciò che sembra: l’illusione diventa realtà.

A questo punto so bene che voi, nonostante tutto, non avete saputo smettere di pensare alle elezioni e vorreste sapere se quel contenitore, quel tale schieramento, una certa coalizione e magari una rinnovata alleanza faranno sembrare migliore la cioccolata politica. Ve lo dirò: no. Perché non è cioccolata, anche se le assomiglia.

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