Il dilemma

Il dilemma

Con tutti i problemi che abbiamo quaggiù, suppongo non sobbalzerete sulla sedia alla notizia che, con tutta probabilità, il signor Martin McGuinness sarà il candidato del Sinn Fein alle elezioni presidenziali irlandesi. Scommetto non fareste una piega neppure se vi dicessi che McGuinness avrebbe buone probabilità di vincerle, queste elezioni.

Comprendo la vostra imperturbabilità, eppure la notizia contiene un certo elemento di interesse. Prima di tutto perché non pare inopportuno che il presidente della Repubblica d’Irlanda abbia un po’ di "Guinness" nel suo nome, e poi perché Martin è un ex terrorista. A esser precisi, negli anni Sessanta-Settanta egli fu un alto ufficiale dell’organizzazione paramilitare Ira (Irish republican army) che sebbene molti considerino non essere stata terrorista, una certa inclinazione a sparare e a mettere bombe ebbe a comprometterne la reputazione.

Che sia un ex terrorista o semplicemente un tale incline a discutere con le armi, McGuinness apparteneva a un esercito clandestino sia nella Repubblica irlandese sia nel Regno Unito: oggi, uscito allo scoperto e costretto a un costante ripudio dei suoi trascorsi durante decenni di legale attività politica, potrebbe arrivare alla più alta carica di uno Stato che, tempo fa, gli dava la caccia.

Per noi, tutto ciò ha il valore di un dilemma: meglio avere a che fare con dei politici obbligati a vedersela ogni giorno con il passato o con dei politici che si rifiutano ogni giorno di fare i conti con il presente?

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