Ma davvero viviamo in un mondo sorvegliato palmo a palmo? Davvero percorriamo strade e piazze dove l’incubo del Grande Fratello è diventato realtà? Se ci limitiamo a frequentare aeroporti e stazioni ferroviarie, palazzi governativi e centri commerciali la risposta è senz’altro sì. Occhi umani ed elettronici ci osservano in continuazione: se poi tanto basti a scongiurare attentati o se ciò si tramuti in una minaccia alle nostre libertà personali è tutto da dimostrare. C’è poi un altro mondo nella cui pancia - sonnolenta e quieta - accade invece di passare del tutto inosservati. Questa pancia si chiama provincia.
Prima di continuare, occorre leggere la seguente notizia Ansa:
«Ha guidato 58 anni senza avere mai dato l’esame per la patente. E, non fosse incappato in un controllo della Polizia municipale con il sistema “targa system”, avrebbe continuato a sedere al volante senza il documento rosa in tasca. Protagonista della vicenda un 76enne di Misano Adriatico, nel Riminese, cui ora toccherà pagare una multa da 5.000 euro».
Intervistato, il guidatore abusivo ha detto di non saper dire con precisione perché, 58 anni fa, trascurò di fare l’esame per la patente. Con sicurezza ha potuto affermare soltanto che, in tutto questo tempo al volante, nessuno lo ha mai fermato per chiedergli il documento. Lo ha smascherato, infine, un controllo di cui 58 anni fa non era neppure possibile immaginare l’esistenza, il “targa system”, concepito però non per filtrare automobilisti senza identità ma per segnalare veicoli privi di regolare assicurazione.
Non fosse stato per il “targa system”, il maturo signore avrebbe potuto continuare indisturbato nella sua carriera di Zorro della strada, di fantasma della carreggiata. La notizia inquieta e rallegra in eguale misura e svela la contraddizione che marchia privacy e anonimato. Tutti vorremmo fossero garantiti a tutti, purché tutti assomigliassero a tranquilli pensionati romagnoli.
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