Il gesto assurdo

Lo so, trattasi di cronaca minuta, minutissima, e soltanto io, leggendola, posso pensare che racconti qualcosa più di un fatterello di ordinaria eccezionalità. Proprio questa, infatti, è la natura della cronaca da angolo di pagina, da «trafiletto», come dice chi non ha mai messo piede in una redazione: riferire di un accadimento che esca dalla consuetudine abbastanza per essere notato ma non a sufficienza per far rumore anche oltre la comunità locale. Eppure, io insisto: in certi fatterelli odo un’eco anche più vasta di quella nazionale. Sottolineando alcuni aspetti minori della natura umana, queste notizie sconfinano addirittura nell’universale.

Veniamo al fatto che ha ispirato la presente riflessione. Nei pressi di Otranto (Lecce), un cameriere impegnato a un matrimonio è stato sorpreso (e fotografato) mentre cospargeva le cibarie (vassoi e vassoi di prosciutto, mozzarelle e antipastini all’apparenza deliziosi) di insetticida. Le immagini non lasciano dubbi: le dita saldamente avvinghiate alla bomboletta, il polso regolato alla giusta inclinazione, il cameriere, in perfetta livrea bianca, ha tutta l’aria di chi sa ciò che fa.

La notizia, nel suo piccolo, è diventata un “caso”: segnalata allo Sportello dei Diritti di Lecce ha provocato commenti, polemiche, forse persino ordini del giorno. A noi resta però la curiosità di sapere perché il cameriere ha agito in quel modo. Che cosa mai lo ha spinto a contaminare il cibo destinato agli invitati a un matrimonio?

Diciamo subito che sembra esclusa la volontà dolosa, ovvero quella di mettere a segno uno scherzo di cattivo gusto. No: pare che il cameriere volesse soltanto liberarsi a tutti i costi di mosche e altre pesti e che nella sua mente questa missione abbia prevalso su ogni considerazione circa la salubrità del cibo. Indolenza, stupidità, menefreghismo e un pizzico di assurdità. Per compiere il suo gesto inconsulto, il cameriere pugliese ha chiamato a raccolta tutti i piccoli nemici dell’umanità. Minuscoli e irrilevanti come la notizia di cui sopra, ma così spesso trionfanti e decisivi.

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